Pubblicato : 14/07/2017 10:07:59
Categorie : Uso e Manutenzione
Quando le gomme sono troppo usurate? La Duke University sembra aver trovato il modo di farcelo sapere.
Nanotubi metallici, minuscoli cilindri di atomi di carbonio, in grado di misurare l’usura gomme della nostra auto. Questo è il progetto della Duke University di Durham, in Carolina del Nord, che ha brevettato un sensore in grado di calcolare la profondità del battistrada in millimetri con una precisione del 99%. Il progetto ha due brevetti in sospeso, a realizzarli gli ingegneri elettronici dell’Istituto e la Fetch Automotive Design Group che hanno sviluppato un sensore stampato in grado di captare l’altezza del battistrada in tempo reale. Una soluzione rivoluzionaria che permetterà di monitorare l’usura gomme, un dato che l’impianto elettrico delle auto e le numerose nuove tecnologie non sono state ancora in grado di fornire.
“Il nostro sensore del battistrada è il matrimonio perfetto tra tecnologia di fascia alta e una semplice soluzione.” ha dichiarato Aaron Franklin, professore associato di elettricità e computer engineering della Duke University a capo del gruppo che ha brevettato la scoperta.
Come funziona?
Il “Noninvasive Material Thickness Detection by Aerosol Jet Printed Sensors Enhanced Through Metallic Carbon Nanotube Ink”, questo il suo nome per esteso, si attiva grazie a un campo elettrico. Partendo da due elettrodi conduttori posti molto vicini l’uno all’altro, viene applicata una tensione elettrica oscillante ad uno e una messa a terra all’altro, il nucleo del sensore è proprio all’interno del campo elettrico che si è formato tra gli elettrodi. Se un qualsiasi materiale viene messo sopra questi elettrodi, interferirà con il campo e, misurando questa interferenza attraverso la risposta elettrica dell’elettrodo in messa a terra, sarà possibile individuare lo spessore del materiale che sta coprendo il sensore.
Quanto costerà il sensore di usura gomme?
I sensori devono essere stampati sulla gomma, o al loro interno, utilizzando una stampante a getto d’aerosol. Il prof. Aaron Franklin, ha dichiarato che una volta realizzati in una certa quantità il costo del sensore potrebbe essere bassissimo, addirittura pochi centesimi.
Non solo usura gomme, gli scienziati della Carolina del Nord hanno intenzione di utilizzare i Printed Sensors anche per misurare lo spessore delle pastiglie del freno o calcolare la pressione dell’aria all’interno degli pneumatici. Insomma grazie a questa scoperta le ruote, elemento fondamentale nel funzionamento delle nostre auto, potranno essere monitorate alla perfezione permettendo di intervenire tempestivamente e non quando ormai sono già troppo danneggiate per essere ancora sicure.